mercoledì 26 ottobre 2011

Inside Out project by JR


L'estate scorsa, mentre ero a Berlino, mi sono imbattuta in questo faccione gigante. Avrei voluto documentarmi a proposito: non lo feci. O almeno non fino a qualche mese fa, e oggi mi ritrovo a guardare questo articolo su Internazionale che parla di lui: Jr.  artista anonimo  francese e vincitore del TED Prize di quest'anno, non ha uno stile ben definito, e la voce inglese di Wikipedia lo definisce così:

"JR is the name of a photographer and artist whose identity is unconfirmedHe has described himself as a "photograffeur", he flyposts large black-and-white photographic images in public locations in a manner which is similar to the appropriation of the built environment by the graffiti artist. He states that the street is "the largest art gallery in the world." He started out on the streets of Paris. JR's work "often challenges widely held preconceptions and the reductive images propagated by advertising and the media."




“I wish for you to stand up for what you care about by participating in a global art project, and together we’ll turn the world…INSIDE OUT.”


Il suo nuovo progetto fotografico si chiama Inside Out, ma non voglio rovinarvi la sorpresa
(visto che possono partecipare tutti, ma proprio tutti tuttissimi):
http://www.insideoutproject.net/map#!

é una delle cose più fighe degli ultimi anni, insieme all'iPhone e alla piastra per capelli.

domenica 23 ottobre 2011

La sit-com che previde la morte del generale Gheddafi, nel 1987.


Il dittatore Muammar Gheddafi è morto 3 giorni fa: il 20 Ottobre 2011 (in caso vi foste persi qualcosa).
Una cosa interessante e decisamente singolare é che l'anno del decesso sarebbe stato "previsto" (per una stramba coincidenza) da un programma chiamato Second Chance, andato in onda in tv 24 anni fa. Per farla breve: c'é quest'uomo, Charles Russell, morto,-appunto-, nel 2011, che viene rispedito nel 1987 in quanto troppo buono per bruciare tra le fiamme dell'inferno ma non abbastanza per raggiungere il paradiso.
Poi succede che, al minuto 2:20 dell'episodio pilota, S.Pietro si ritrova face-to-face il generale libico in Paradiso, pronto per essere giudicato, "dead at last" commenta cinicamente lui, "it is impossible for me to be dead", "oh, you're quite dead" scherza S.Pietro - e Gheddafi un po' si arrabbia, ma forse non é il caso: almeno lì avrà un processo.
                                                                                    

"In the opening scene for the pilot, as a throwaway joke, Colonel Muammar Gaddafi is shown being judged after his death, with the date given as July 29, 2011. In the year after the Berlin discotheque bombing and the U.S. response, the 1987 pilot was playing off Gaddafi's prominent negative perception by the American public. Twenty-four years later, by coincidence, Gaddafi's death occurred within three months of the "predicted" date."
(Wikipedia)

giovedì 20 ottobre 2011

Mostarda

Io ci provo, ma poi é spiegato meglio qui.


La "Società Dante Alighieri" ha avanzato una bella iniziativa volta al "salvataggio" di alcune espressioni della lingua italiana dal rischio di estinzione; problema già piuttosto sentito su gruppi di FB e siti web. Stavolta é un po' diverso. 4 vocabolari (e di dice "vocabolari", non dizionari, mi raccomando) molto famosi: il "Devoto-Oli", lo "Zingarelli", il "Sabatini Coletti" e il "Garzanti", hanno percosìdire messo online una spropositata quantità di verbi-sostantivi-affettivi ecc.
Poi funziona così: cerchi un termine (o ne scegli uno tra quelli proposti), controlli se é "libero" -cioè se non è già stato adottato da qualcuno-, metti qualche dato, sottoscrivi l'impegno di usare la parola scelta in più occasioni possibili e di segnalarne eventuali abusi e poi ti arriva una mail di conferma che ti indirizza alla pagina, dove volendo puoi anche stampare il tuo "certificato di adozione" del lemma, che dura per un intero anno.


Con un certo orgoglio rivelo che il termine da me scelto é "Mostarda". 
Non é che sia poi tutta 'sta gran cosa, e non ha nemmeno un qualche significato affettivo per me: é solo molto buffo.

sabato 15 ottobre 2011

la storia di cucchiaino-troppo-corto e tazza-troppo-alta

Non immaginate quanto possa essere complicato estrarre un cucchiaino troppo corto da una tazza troppo alta avendo sulle mani spessi guanti di lana. 
E non lo immaginate perché é giusto che sia cosí. 
Se non soffrite il freddo e le vostre unghie non assumono un'inquietante sfumatura blu non avrete nemmeno bisogno di indossare dei guanti in casa, probabilmente.

mercoledì 12 ottobre 2011

alles gute Ampelmännchen!

Oggi é il 50esimo compleanno dell' omino tozzo col capello dei semafori di Berlino Est.
Infatti festeggia mezzo secolo dalla sua creazione da parte di una segretaria. Sì, una segretaria: Anneliese Wegner, dipendente dello psicologo del traffico Karl Peglau che venne incaricato di creare dei simboli per i semafori della DDR. 
"P. aveva concluso dalle sue ricerche che la maggior parte degli incidenti era dovuta al fatto che i pedoni dovessero seguire le indicazioni degli stessi semafori delle macchine. Le luci dei semafori, inoltre, erano troppo piccole e deboli se paragonate a quelle delle pubblicità luminose, mentre i loro colori rischiavano di non essere distinti dai daltonici (cioè da circa il 10 per cento delle persone)"


Insomma, dopo accurate ricerche e l'approvazione della Commissione tedesca si arrivò a scegliere i due prototipi: l'omino-fermo-con-le-braccia-aperte per indicare il rosso e quello-che-cammina-gaio-dandosi-uno-slancio-con-le-braccia per il verde.


"Il primo semaforo con l’Ampelmännchen venne installato nel 1969 a Unter den Linden e a Friedrichstrasse, due storiche strade di Berlino Est. I vantaggi furono subito evidenti perché anche i daltonici, le persone con problemi alla vista e i bambini riuscivano a orientarsi meglio nel traffico, comprendendo il significato dei simboli al di là del loro colore"


In pochissimo tempo l'omino acquistò popolarità, e, ad oggi, è l'ennesimo protagonista di portachiavi-magliette-posacenere-adesivi-calzini-mutande-felpe-coltellini-matite etc.
L'Ampelmann rimane in ogni caso un (piccolo) significativo simbolo della parte Est della capitale tedesca, prima della caduta del Muro e non solo merchandising per turisti invasati.
(la Ampelfrau -variante femminile- è davvero inguardabile)

giovedì 6 ottobre 2011

"But there's one more thing"



quella quissopra é la frase che Steve Jobs era solito recitare un momento prima della fine degli eventi Apple, per annunciare una nuova, spettacolare novità del marchio californiano.
Oggi, dopo 7 lunghi anni di lotta contro un tumore al pancreas, è deceduto l'ex-CEO dell'Apple grazie al quale dopo diversi anni e molto (molto) lavoro é riuscito a far diventare la "Mela" il brand di successo che conosciamo noi oggi.
Un visionario che ha cambiato il mondo, il modo di pensare e concepire la tecnologia.
Alcuni siti lo ricordano così: riportando le parole di un discorso che tenne nel 2005 alla Stanford University ai neolaureati esortandoli a non abbandonare i loro desideri, e ad essere folli. 


"Negli ultimi 33 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi: “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?”. E ogni qualvolta la risposta è no per troppi giorni di fila, capisco che c’è qualcosa che deve essere cambiato. […] Il nostro tempo è limitato, per cui non lo dobbiamo sprecare vivendo la vita di qualcun altro. Non facciamoci intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario."


«Stay hungry, stay foolish»



martedì 4 ottobre 2011

"sitting down to stand up"



Risale a ieri questo interessante articolo del Post in cui viene presentato il libro (per novenni): "L'autobus di Rosa", e sì: la Rosa del titolo sarebbe Rosa Parks. 
Sembra il medioevo, e invece era il 1955, quando ancora le persone di colore non potevano sedersi in certi posti sul pullman e dovevano cedere il posto ai bianchi.










Mentre, -parlando di diritti civili-,  il re Abdullah bin Abdul-Aziz Al Saud ha da poco confermato l'annuncio che in Arabia Saudita le donne potranno andare a votare ed essere democraticamente elette nelle elezioni municipali dal 2015. 
E chissà: magari tra un po' permetterano loro persino di guidare un automobile (oggi il suddetto crimine è punito con 10 frustate nel nome di Allah, certamente un grande dio, se non per il fatto che cade nei soliti clichè: "donna al volante pericolo costante")