Oggi é il 50esimo compleanno dell' omino tozzo col capello dei semafori di Berlino Est.Infatti festeggia mezzo secolo dalla sua creazione da parte di una segretaria. Sì, una segretaria: Anneliese Wegner, dipendente dello psicologo del traffico Karl Peglau che venne incaricato di creare dei simboli per i semafori della DDR.
"P. aveva concluso dalle sue ricerche che la maggior parte degli incidenti era dovuta al fatto che i pedoni dovessero seguire le indicazioni degli stessi semafori delle macchine. Le luci dei semafori, inoltre, erano troppo piccole e deboli se paragonate a quelle delle pubblicità luminose, mentre i loro colori rischiavano di non essere distinti dai daltonici (cioè da circa il 10 per cento delle persone)"
Insomma, dopo accurate ricerche e l'approvazione della Commissione tedesca si arrivò a scegliere i due prototipi: l'omino-fermo-con-le-braccia-aperte per indicare il rosso e quello-che-cammina-gaio-dandosi-uno-slancio-con-le-braccia per il verde.
"Il primo semaforo con l’Ampelmännchen venne installato nel 1969 a Unter den Linden e a Friedrichstrasse, due storiche strade di Berlino Est. I vantaggi furono subito evidenti perché anche i daltonici, le persone con problemi alla vista e i bambini riuscivano a orientarsi meglio nel traffico, comprendendo il significato dei simboli al di là del loro colore"
In pochissimo tempo l'omino acquistò popolarità, e, ad oggi, è l'ennesimo protagonista di portachiavi-magliette-posacenere-adesivi-calzini-mutande-felpe-coltellini-matite etc.
L'Ampelmann rimane in ogni caso un (piccolo) significativo simbolo della parte Est della capitale tedesca, prima della caduta del Muro e non solo merchandising per turisti invasati.
(la Ampelfrau -variante femminile- è davvero inguardabile)
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